Investigazioni private: in cosa consistono?
Sono sempre più numerose le persone che hanno bisogno di ottenere informazioni su familiari e proprio per questo è bene rivolgersi a professionisti del settore. Oggi grazie all’evoluzione tecnologica e alla professionalità di chi si occupa di tale settore è possibile, in modo discreto, avere conoscenza di tutto ciò che avviene nella vita delle persone attenzionate, ma in cosa consistono le investigazioni private?
Tutelare la famiglia con le investigazioni private
Le investigazioni private si svolgono soprattutto in ambito familiare, le stesse fino a poco tempo fa erano richieste soprattutto per avere prove concrete dell’infedeltà coniugale, oggi, invece, sempre più spesso oggetto di attenzione sono i figli. In un mondo in cui muoversi, entrare in contatto con altre persone è estremamente facile e allo stesso tempo è molto facile nascondere le proprie relazioni interpersonali, i genitori che hanno bisogno di avere maggiori notizie sui figli e le loro frequentazioni sono tante. Le agenzie di investigazione privata lavorano con serietà, discrezione, professionalità e permettono di conoscere spostamenti e frequentazioni.
Proteggersi dallo stalking
Chiedere un servizio di investigazione privata è anche un’ottima strategia difensiva nel caso in cui ci si senta vittime di stalking. Nonostante lo stalking oggi sia un reato, purtroppo è ancora difficile riuscire a trovare il modo di provare le condotte offensive. Proprio per questo quando ci si rivolge alle forze dell’ordine non si riesce a trovare tutela e si resta imprigionati in un meccanismo simile a quello del cane che si morde la coda.
Ciò succede perché denunciare uno stalker e non riuscire ad ottenere provvedimenti di protezione, lo porta a sentirsi ancora più forte e quindi ad aumentare la violenza della sua condotta. I casi della cronaca che hanno avuto esiti infausti nonostante le denunce sono tanti. Affidarsi alle investigazioni private permette di documentare telefonate, pedinaggi, bigliettini minatori e l’insieme di tutte quelle piccole azioni quotidiane che portano la vittima a vivere nella paura.
Ricerca persone scomparse e ricongiungimento familiare
Chiedere i servizi di una società che si occupa di investigazioni private vuol dire rivolgersi a professionisti in grado di trovare le risposte e le persone che si stanno cercando. In molti casi l’attività di investigazione è rivolta a cercare persone scomparse. Le storie alla base di una ricerca di persone possono essere davvero tante, spesso si tratta di adolescenti problematici che scappano di casa, oggi anche a causa delle conoscenze fatte in rete è facile cadere in vere e proprie trappole.
Non mancano persone che, cadute in veri e propri tranelli si accorgono che le persone a cui avevano affidato i loro soldi sono sparite. In tutti questi casi chi svolge attività di investigazione privata utilizza diverse tecniche finalizzate a ripercorrere i movimenti della persona cercata per arrivare al luogo in cui si trova. Oggi è possibile utilizzare sia le tracce lasciate da smartphone, carte di credito o di debito, auto e altri mezzi di locomozione, spesso dotati di sistemi tecnologici di rilevamento, sia utilizzare tecniche più classiche. Tra le metodologie tradizionali particolare rilevanza ha ripercorrere i rapporti affettivi della persona che si sta cercando al fine di rielaborare i possibili spostamenti.
Perché scegliere le investigazioni private
Le attività di investigazione private spesso sono molto più efficaci rispetto a quelle poste in essere dalle forze di polizia pubbliche, questo perché nessun investigatore privato chiede da quanto tempo è sparita la persona, se questa era maggiorenne o minorenne. Anche se viene ipotizzato un allontanamento volontario, chi svolge attività di investigazione privata procede comunque alla ricerca e ciò offre una maggiore opportunità di ricongiungersi o quanto meno sapere se la persona cercata sta bene ed effettivamente si è allontanata volontariamente. Non mancano i casi in cui a fuggire sia il coniuge che spesso lascia la famiglia indebitata per fuggire via, magari seguendo un’avventura passionale. In questo caso trovare la persona scomparsa è ancora più importante perché aiuta a risolvere veri e propri problemi giudiziari e ad affrontare con maggiore serenità il futuro.
Separazione e divorzio: rivalutazione assegno di mantenimento
I casi di separazione e divorzio tra coniugi sono sempre più frequenti, ma nonostante sia possibile sciogliere il vincolo matrimoniale, non possono essere annullati tutti gli effetti dello stesso. La legge prevede che il coniuge economicamente più debole a cui non sia addebitabile la separazione abbia diritto ad ottenere l’assegno di mantenimento.
L’assegno è sempre dovuto per il mantenimento dei figli minorenni e maggiorenni non economicamente indipendenti. L’ammontare dei versamenti periodici viene stabilito in base ai redditi dei coniugi e può essere rivalutato nel tempo. La norma è abbastanza chiara, ma purtroppo si appresta a condotte fraudolente volte ad occultare parte delle proprie entrate al fine di versare un assegno ridotto, oppure ad ottenere dall’ex coniuge un assegno di ammontare più elevato rispetto a quello che spetterebbe se fossero dichiarate tutte le entrate. In tutti questi casi è possibile rivolgersi ad agenzie di investigazioni private in grado di ricostruire il patrimonio e le entrate non dichiarate dall’ex coniuge, ciò al fine di ottenere la rivalutazione dell’assegno di mantenimento, ovvero una riduzione dell’ammontare da versare o un aumento dell’assegno a cui si avrebbe diritto.
Perdita diritto assegno di mantenimento
Le motivazioni che possono portare ad una cessazione dell’obbligo di versare l’assegno sono diverse. In primo luogo la Corte di Cassazione con la sentenza 7970 del 2013 ha stabilito che non ha diritto all’assegno di mantenimento il figlio maggiorenne non economicamente indipendente che però non si impegna in un’attività di studio oppure nella ricerca di un lavoro. Se la mancata autosufficienza deriva quindi da un fatto imputabile al figlio si perde il diritto al mantenimento. Ovviamente tale negligenza deve essere provata, ad esempio fornendo prove che il figlio non frequenta corsi universitari, passa il tempo in attività poco consone alla posizione e rifiuta offerte di lavoro adeguate.
Per il coniuge, invece, è possibile provare l’instaurazione di fatto di una convivenza. La Corte di Cassazione con la sentenza 25845 del 2013 ha stabilito che se l’ex coniuge che ha diritto all’assegno di mantenimento intraprende una relazione che ha i caratteri della stabilità, continuità e regolarità, anche senza che convoli a nuove nozze, perde il diritto all’assegno di mantenimento. Ovviamente solo un attività pedissequa di investigazione privata potrà aiutare a provare che il coniuge abbia intrapreso una relazione con tali caratteri, magari occultata al fine di continuare a percepire quanto stabilito dal giudice, o dalle parti, in sede di separazione.